Mascherine antivirus: perché ancora necessarie?

Le mascherine antivirus sono diventate ormai il simbolo di un’intera stagione ma il loro scopo non si è ancora esaurito. Il virus che ha costretto tutti nelle proprie abitazioni nella primavera del 2020 non è stato ancora debellato e continua ad imperversare nel mondo.

Il sospiro di sollievo tirato durante il periodo estivo è stato, a tutti gli effetti, prematuro: ancora una volta si rendono necessarie le mascherine antivirus online su MaskHaze o sugli altri rivenditori autorizzati che garantiscono la qualità del marchio CE e la flessibilità della consegna a domicilio.

La lotta al coronavirus continua imperterrita anche in Autunno e si prolungherà, stando alle parole degli esperti, almeno per un altro anno.

Non vi sono scorciatoie ma la strada è ormai già nota: mantenere gli standard di sicurezza, proteggere sè stessi e gli altri e continuare a lottare nel quotidiano.

Ancora una volta si è chiamati a dare prova dello spirito nazionale mostrato durante i difficili mesi di lockdown primaverili. Gli asti, i risentimenti e le tante denunce nei confronti della classe chiamata a gestire l’emergenza possono attendere, almeno per il momento.

La ferita che il Covid ha inflitto al Paese è troppo profonda per cadere nel dimenticatoio. Se ne è avuta una prima riprova con la piccola rivoluzione autunnale, ove l’ingiustizia è stata combattuta al meglio.

Ma questo non è il momento degli atti individuali. Ancora una volta la minaccia che ci si trova a fronteggiare è più grande di ciascuno e solo uniti si può sperare di avere la meglio.

Il vaccino rende le mascherine obsolete?

Una domanda fondamentale, questa, che continua a serpeggiare tra l’opinione pubblica. Se il vaccino è praticamente pronto, le mascherine diventeranno inutili?

Ebbene, la sola risposta sensata è negativa.

Il vaccino contro il Covid-19, infatti, sarebbe un efficace strumento di prevenzione ai contagi ma si andrebbe ad inserire all’interno di una situazione in cui i contagi sono ancora numerosi. Inoltre, il vaccino, laddove dovesse superare tutti i controlli di sicurezza, non sarebbe immediatamente pronto in quantità necessaria a garantire l’immediato debellamento del SARS-Cov-2.

Stando a quanto dichiarato da esperti virologi e epidemiologi, i dispositivi di protezione individuale (alias le mascherine) saranno necessari almeno per un altro anno. Il loro pregio, infatti, non è solo quello di garantire la protezione di chi li indossa ma anche e soprattutto di limitare significativamente la diffusione del virus.

Andando a filtrare sia l’aria verso l’esterno che verso l’interno, infatti, le mascherine si sono dimostrate capaci di bloccare tanto l’agente virale in circolo nell’aria quanto quello espirato dagli asintomatici.

Una misura di protezione eccezionale che ha garantito il superamento della crisi nei momenti di maggior drasticità e che continua a rivelarsi essenziale adesso.

Indossare la mascherina non è solo un modo per garantire la propria sicurezza, ma anche quella di tutti coloro che abitano la propria quotidianità: affetti, conoscenti, amici, etc.

Le migliori mascherine antivirus

Le migliori mascherine antivirus si confermano essere quelle della linea Ffp. Si tratta della classificazione europea dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuali), distribuiti in tre diverse classi: Ffp1, Ffp2 e Ffp3.

Quali sono le più indicate?

Stando a quanto affermano gli esperti, le mascherine ffp1 risulterebbero insufficienti a garantire un livello di protezione sufficiente. La loro capacità filtrante, infatti, si attesterebbe appena al 70% circa.

Sufficienti a filtrare pulviscolo e allergeni minuscoli, le ffp1 si rivelano insufficienti nell’arrestare i droplet e aerosol veicoli del virus.

Al contrario le ffp2 costituirebbero il modello ideale. Garantendo un livello di filtraggio del 95% circa, infatti, queste risulterebbero essere il miglior compromesso tra comodità e protezione. Le ffp2 rendono agevole il ricambio dell’aria interna, impedendo l’eccessivo accumulo di umidità e prevenendo irritazioni cutanee derivate dal prolungato utilizzo.

Le ffp3, infatti, nonostante una capacità di filtraggio superiore (circa del 99%), isolerebbero troppo le vie respiratorie, favorendo l’accumulazione eccessiva di umidità e portando a non pochi problemi in seguito al prolungato utilizzo.

Una mascherina ffp3 deve essere cambiata più frequentemente e sul lungo termine può lasciare segni sulla pelle e irritare la cute.

Non a caso il suo utilizzo nelle strutture ospedaliere è stato spesso accompagnato dall’inserzione di un filtro che facilitasse il ricambio d’aria.

L’uso del filtro, tuttavia, è strettamente limitato a coloro che possono monitorare frequentemente il proprio stato di salute: l’aria in uscita non è filtrata e potrebbe risultare essere un pericolo per tutti coloro che circondano chi la indossa.

Le mascherine antivirus più diffuse: le chirurgiche

Le mascherine chirurgiche costituiscono il dispositivo di protezione maggiormente diffuso. Sebbene la loro capacità di filtraggio si attesti all’incirca al 20%, ciò che le rende utili nella lotta al Covid-19 è la loro capacità di trattenere droplet e aerosol di chi le indossa.

La capacità di filtraggio dall’interno all’esterno, infatti, si attesta al 95%. Questo significa che se una persona asintomatica le indossasse, non sarebbe capace di diffondere il virus all’esterno, impedendo la diffusione del contagio a tutti coloro che la circondano.

Per questo motivo le mascherine chirurgiche sono state lo strumento più rilevante durante i mesi di lockdown e sono chiamate ancora a ricoprire un ruolo fondamentale. Di costo contenuto, possono essere acquistate da chiunque e in molte occasioni vengono gratuitamente distribuite alla popolazione.

Diversamente dai modelli ffp, inoltre, le mascherine chirurgiche risultano essere di gran lunga più leggere e il ricambio d’aria facilitato dalla bassa capacità filtrante. I disturbi connessi ad un prolungato uso, dunque, sono di molto ridotti e completamente annullati nel caso di mascherine anallergiche, i cui materiali, dunque, non irritano la cute.

L’emergenza della nuova ondata di contagi rende necessaria l’adozione di nuove misure straordinarie e le mascherine devono tornare a costituire una priorità nella vita quotidiana. Per sé stessi e per gli altri.