La memoria selettiva è la capacità di una persona di ricordare determinate informazioni e di dimenticarne altre. Può essere la battuta di molte barzellette, o il ricordo di momenti della propria vita.
Per esempio, immagina di aver intrapreso un viaggio in campeggio con degli amici. Sono stati creati numerosi ricordi sia positivi che negativi. Avete condiviso risate al fuoco, mangiato deliziosi marshmallow, cantato canzoni da campeggio e vi siete imbattuti in molti panorami eterei della natura. Oltre a queste evocazioni affettuose, avete anche sofferto di molte punture d’insetto pruriginose, il clima era soffocante e avete quasi finito il cibo.
Tuttavia, a distanza di anni, quello che riesci a revocare sono solo i ricordi più belli, dimenticando completamente delle esperienze insoddisfacenti.
Quindi, perché ricordiamo solo i momenti belli? Come mai agiamo idealizzando il passato?
Memoria Selettiva e Retrospettiva Rosea: il bello del passato
Se guardando al passato ti ricordi solo i momenti più belli, questo vuol dire che si sta verificando un bias cognitivo chiamato “retrospettiva rosea” o “retrospezione positiva”. Si tratta quindi di rivivere gli eventi in modo molto più positivo rispetto a quando si sono verificati.
In un primo studio su questo fenomeno della memoria selettiva, Mitchell et Al (1997) hanno analizzato i ricordi di eventi significativi della vita di alcune persone, tra cui un gruppo di studenti iscritti a un viaggio in bicicletta di tre settimane in California.
Un mese dopo il viaggio, i ciclisti ricordavano l’esperienza più piacevole di quanto non fosse stata davvero.
Analogamente, Lemm e Wirtz (2013) hanno studiato il confronto tra le valutazioni dei maratoneti sulle loro sensazioni fisiche ed emotive prima, durante e dopo la maratona.
Prima della gara, i partecipanti hanno previsto valutazioni relativamente alte del benessere fisico e mentale; tuttavia, il loro benessere auto-riferito è diminuito durante la maratona. Subito dopo la gara, i corridori ricordavano in genere di sentirsi meglio di quanto dichiarato durante la corsa, e questo ricordo gonfiato diventava più forte dopo 4 settimane. Pertanto, la divergenza tra i resoconti e i ricordi delle persone caratterizza la retrospettiva rosea.
Memoria Selettiva: come funziona la retrospettiva rosea
Oltre a modificare il modo in cui ricordiamo il passato, la retrospezione rosea può influenzare il nostro processo decisionale. Trovate altri articoli su queste tematiche nell’area Blog di Psicologia dello studio di psicoterapia e psicologia Il Bucaneve.
Ad esempio, Kang e Han (2020) hanno interrogato un gruppo di militari coreani: quelli che avevano già prestato servizio militare e quelli che non lo avevano ancora fatto. (In Corea c’è la leva obbligatoria).
In particolare, la domanda verteva sul tipo di compenso che avrebbero accettato se avessero prestato servizio più a lungo del dovuto.
Il risultato ottenuto è che i veterani, ovvero coloro che avevano già intrapreso l’esperienza militare, accettavano volentieri un compenso minore rispetto a quelli che dovevano essere ancora arruolati.
Quindi, gli uomini che avevano già adempiuto ai loro obblighi militari erano soggetti a una retrospettiva rosea – valutando il passato in modo più favorevole rispetto al presente – e consideravano i loro doveri militari retrospettivi in una luce più favorevole.
D’altra parte, coloro che dovevano ancora prestare servizio nell’esercito non avevano un’esperienza su cui basarsi; pertanto, non vedevano l’esercito con una lente rosa, il che li rendeva desiderosi di un compenso maggiore per il servizio aggiuntivo.
I sentimenti attuali di un individuo nei confronti di un evento passato possono influenzare i ricordi della reazione emotiva iniziale all’evento (Levine & Safer, 2002).
Memoria Selettiva: il bias di negatività
In contrasto con la retrospezione rosea, il bias di negatività comporta la tendenza a ricordare gli eventi negativi come più salienti, forti ed efficaci nell’influenzare le decisioni e la memoria rispetto agli eventi positivi (Rozin & Royzman, 2001).
Conosciuto anche come asimmetria positivo-negativo, questo comportamento sci porta a sentire il pungolo di un rimprovero con più forza di quanto percepiamo la gioia di una lode.
Questo fenomeno psicologico spiega perché le prime impressioni negative possono essere così difficili da superare e perché i traumi del passato possono avere effetti così prolungati.
In quasi tutte le interazioni, è più probabile che notiamo le cose negative e che in seguito le ricordiamo in modo più vivido.
Come esseri umani, tendiamo a:
- Ricordare le esperienze traumatiche meglio di quelle positive
- Ricordare meglio gli insulti rispetto alle lodi
- Reagire con più forza agli stimoli negativi
- Pensare più spesso alle cose negative che a quelle positive
- Rispondere con più forza agli eventi negativi che a quelli altrettanto positivi
Quindi, cosa ricordiamo meglio: i momenti belli o quelli tristi?
I dati delle ricerche rispetto a questi due aspetti della memoria selettiva suggeriscono che la retrospezione rosea si verifichi per eventi positivi (ad esempio, una promozione), liberi da decisioni importanti (l’acquisto di una casa), eventi in cui si è coinvolti personalmente (una conversazione) e situazioni in cui si ha il controllo sull’evento come guardare la TV.
Il Bias di negatività, si scatena in base a traumi, delusioni, qualsiasi cosa che sfugge al nostro comando.
Rientra nella sfera tutto quello che non possiamo controllare fisicamente, quello che non dipende direttamente dalle nostre scelte, ma accade perché la vita lo fa accadere.
Le aspettative di un individuo, e le componenti di un’esperienza a cui si assiste, giocano un ruolo nell’influenzare la retrospettiva rosea o il negativity bias.
Retrospettiva Rosea per combattere il Negativity Bias
Secondo diversi studi, e anche secondo l’esperienza delle Dottoresse Francesca Cervati e Stefania Ciaccia, la retrospettiva rosea può essere usata per migliorare la nostra autostima e il nostro benessere, che è un obiettivo principale per tutti noi.
La memoria selettiva positiva può essere quindi sfruttata come rimedio per concentrarci sugli aspetti belli della nostra vita, invece di essere ossessionati dagli errori che commettiamo, o di vedere il lato oscuro di qualsiasi cosa.
Inoltre, possedere un continuo atteggiamento di negatività verso tutto, può sfociare in vere e proprie malattie mentali.
Memoria Selettiva: le conclusioni
In sintesi, la retrospezione rosea è la tendenza di un individuo a valutare il passato in modo più favorevole rispetto al presente.
Il fenomeno è onnipresente nell’umanità e ha molte applicazioni pratiche nella società contemporanea.
In particolare, la retrospettiva rosea può servire come meccanismo di coping che può promuovere l’autostima. Quando il passare del tempo permette di ricordare gli eventi attraverso una lente rosea, questa visione distorta della realtà può essere un processo adattivo per mantenere il benessere.